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giovedì 15 settembre 2016

Brano tratto da IL RESPIRO DEL VOLO - IN USCITA A NATALE

....Ero sbocciata, cresciuta, indipendente. Scrivevo di farfalle e di voli liberi, di piume. Ero leggera dentro e fuori, radiosa, fortissima ed invincibile.  Si può fare, mi creda, Nina.  Si può guardare il bozzolo aperto e ormai vuoto e chiederci come poteva starci dentro, una farfalla Vanessa come noi. Con queste ali enormi e colorate. Superbe.
Un giorno, nel tentativo disperato di spiegare ad Oscar chi sono veramente, gli scrissi un biglietto e glielo lasciai sotto il cuscino.  Nella busta c’erano anche due biglietti aerei per Parigi. Volevo stupirlo, cercavo un contatto con lui e se avesse accettato, avrei potuto provare a dimostrargli che il mio respirare e volare non avrebbe sottratto niente al nostro rapporto.  Nel biglietto c’era scritto:
“Oscar carissimo,
non chiederti di me.
Non ti crucciare immaginandomi diversa da ciò che pensavi che io fossi. Non cercare di leggere cose che non scrivo, pensieri che non faccio, parole che non dico, sguardi che non lancio.
Sono imprevedibile e piena di molti sapori, come l’acino autunnale della vigna che tu non conosci.
Nemmeno io, conosco le mille sfaccettature del mio specchio, le centomila insenature spigolose o accoglienti della mia montagna. Sono una donna, la tua donna. Questo dovrebbe bastarti per capire e sperare che non mi leggerai mai abbastanza e che non finirò mai di stupirti.
Non è forse questo, ciò che ti attrae e nel tempo stesso ti spaventa, di me?
Sono una donna. Non dimenticarlo. Non dimenticarlo mai.
E non ti servirà altro da fare, se non vivermi.
Vorrai farlo, Oscar? Vorrai vivermi?
Ti aspetto domani all’ aeroporto, alle 7,45 abbiamo il volo. I biglietti li hai tu.
Vieni e te lo dimostrerò.
Con l’immutato affetto di sempre,
Antonella.”

 Alle nove del giorno seguente presi un taxi dall’ aeroporto verso casa. Non venne. (,,,) 
DONATELLA PIRAS 


venerdì 9 settembre 2016

PIANO

Piano...

voglio dirtelo piano
sottovoce 
con gli occhi socchiusi
con i sensi confusi
voglio dirtelo piano 
senza luce 
senza parole 
senza vestiti
senza sangue 
senza cibo 
e senza vergogna 

Piano...

Voglio dirtelo piano 
in un orecchio 
in uno schiocco 
in un cuore in ginocchio 
in un sospiro più lento 
nel mio turbamento 
nel tuo muoverti, lento 
dentro e fuori di me.

Piano...

ma forte...
sì, forte...
più forte del sale 
che sia vita o sia morte
che sia oggi o domani 
non lasciarmi le mani 
devo dirtelo ancora, 
piano 
é che quando sorridi 
me lo scrivi nell'aria
in fumetti di sguardi 
coi tuoi occhi bastardi
quando chiedi: rimani

E ti amo.
E mi ami. 


Donatella Piras 



IL TUO OMBRELLO ROSSO



Cani invisibili
abbaiano lontano
vorrei viaggiare
invece sono qui
inquilina abusiva
di una vita non mia

Siamo mutanti al risveglio
svegliati chissà dove
accanto a chissà chi
chissà per quanto.

Noi che viviamo il pianto
degli ombrelli perduti
piegati dal vento
restiamo a gocciolare
inutili e bellissimi
sopra panchine pubbliche

cade la pioggia, intensa
attraversi correndo, la piazza

..non mi hai vista, e ti bagni.



Donatella Piras





mercoledì 7 settembre 2016

Ombre - Poesia inedita di Donatella Piras




Diglielo,  dell'Amore,
raccontale di me.
Raccontale di quando
amasti senza età
senza speranza
senza senno
senza dignità
senza orgoglio
senza decenza,
tra sospiri ed umori
inondavamo la stanza
completamente noi
seduti al pianoforte
in un giro di cera ballerina.

Diglielo, che prima
non eri cosi' freddo
senza ricordi
senza emozioni
senza pulsioni,
senza  sesso
senza futuro,
senza illusioni
senza cuore, né mente...
senza di lei che ieri
non era ancora niente.

Diglielo, per carità!

Di quando in quella casa
c'era soltanto buio
e il profumo di noi,
di quando accarezzavi
i miei capelli rossi
e io non sorridevo
e nuda, ti guidavo
con le mani tremanti
verso le mie paure
che tu rendesti gioia,
prima che il mio profilo
disegnasse di me,
agli occhi tuoi, la  noia.

Donatella Piras


Ombre - Poesia inedita di Donatella Piras




Diglielo,  dell'Amore,
raccontale di me.
Raccontale di quando
amasti senza età
senza speranza
senza senno
senza dignità
senza orgoglio
senza decenza,
tra sospiri ed umori
inondavamo la stanza
completamente noi
seduti al pianoforte
in un giro di cera ballerina.

Diglielo, che prima
non eri cosi' freddo
senza ricordi
senza emozioni
senza pulsioni,
senza  sesso
senza futuro,
senza illusioni
senza cuore, né mente...
senza di lei che ieri
non era ancora niente.

Diglielo, per carità!

Di quando in quella casa
c'era soltanto buio
e il profumo di noi,
di quando accarezzavi
i miei capelli rossi
e io non sorridevo
e nuda, ti guidavo
con le mani tremanti
verso le mie paure
che tu rendesti gioia,
prima che il mio profilo
disegnasse di me,
agli occhi tuoi, la  noia.

Donatella Piras


Ho danzato con te.

Ho danzato con te per dieci volte
distesa lungo il tuo fianco sinistro
dove è giusto che il mio corpo giaccia.

Ho parlato con te per cento volte
appesa al tuo respiro lieve
come il giaggiolo appende agli sguardi

ho inalato di te, per mille volte
senza spegnere la luce, né la voce
con le dita intrecciate a lungo

e chiederò di te, infinite volte
con le parole,  con il respiro e  il silenzio
con il dolore e le risate lievi

Con il mio corpo che giace
a denti stretti, a cuori aperti
senza spegnere la luce
con le dita intrecciate
nel dolore e nel respiro,

io
mi piego su di te
e quando, disilluso
 mi chiedi perché,
abbasso gli occhi
e non ti so rispondere.


Donatella Piras




lunedì 5 settembre 2016

Brano tratto Da ''IL RESPIRO DEL VOLO''




"(..)-Come si sentiva, in quel periodo? Tanto per fare una citazione… come si sente una donna in rinascita?
La mia energia, i miei occhi, la mia filosofia di vita, la mia bellezza interiore, il mio gusto nello scegliere abiti e colori, profumi…mi rendevano sempre e comunque una bella persona.  Non più catene invisibili e pesi da portare in silenzio, non più tende per coprire la mia energia. Stavo benissimo ed ero radiosa. Ogni giorno mi truccavo con i colori delicati e freschi delle spose giapponesi.  I miei abiti presero stampe di rose, margherite e girasoli. Il rosso è un colore a cui non rinuncio. Se non si vede da sopra i vestiti, da qualche parte addosso, state certi che c’è.
Ripeto. Ero Bella e me ne accorgevo.
-Mi dica di Oscar in questo frangente, se vuole…

-Più io crescevo e più sembrava nuovamente che lo facessi a sue spese. Come se la mia crescita, il mio cambiamento togliessero energia e motivazione a lui e lui pagasse con la vita ogni mio passo verso la mia realizzazione.(...)

venerdì 2 settembre 2016

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mercoledì 31 agosto 2016

''IL RESPIRO DEL VOLO''

Il progetto de ''Il Respiro del Volo'' nasce da una collaborazione inedita e per volontà di due artisti livornesi, la scrittrice Donatella Piras ed il fotografo Salvatore Gioia. Si tratta di tre eventi significativi che scandiscono la realizzazione del progetto stesso.

Il primo step è stata la realizzazione e l'organizzazione di una  mostra di immagini e poesia adagiati su un tappeto di note di violino del M° Federico Menichetti, detto ''il violinista del diavolo''.
 L'evento si è svolto in occasione della manifestazione ''Effetto Venezia'', nella sede della  prestigiosa Accademia Bastiani, a Livorno. L'Accademia, cornice secentesca fatta di volte in pietra imponenti e suggestive, è la sede mondiale dello stilista  premio Oscar Piero Bastiani.
La mostra, della durata di sette giorni, ha riscosso il massimo consenso di pubblico e di critica.

Il secondo evento che si realizzerà a Natale 2016, sarà l'uscita del libro ''Il respiro del volo''. 
La distibuzione di questo volume -unico nel suo genere- è affidata ai tipi della Kimerik Editrice e sarà disponibile in versione cartacea nella librerie, on line nei circuiti Amazon, Feltrinelli e Mondadori e nelle librerie universitarie on line di tutta europa.  Sarà disponibile anche in versione web. 
Questo volume verrà presentato in tutta italia e sarà presente alla fiera del Libro di Torino e Francoforte 2017, nonché nelle principali fiere europee dell'editoria.
Il libro conterrà i toccanti scatti di Salvatore Gioia e un racconto breve di Donatella Piras.
Si tratta, quindi,  di una raccolta di Fotografie,  versi e narrativa che accompagneranno il lettore in un intimo viaggio nella vita di Antonella e  Nina, due donne di cui una è una giovane giornalista free lance e l'altra, più adulta, che dovrà fare i conti con un passato burrascoso e difficile. L'isolamento di una persona a cui vengono, per un motivo o per l'altro, tarpate le ali e sospeso il respiro, è uno dei tanti, spinosi, argomenti toccati in questo breve ma intenso viaggio tra verbo e immagini.
Gli scatti sono stati realizzati sulla modella Tiziana Castelli, che in questa occasione ha potuto esprimere tutta la sua teatrale e professionalità. 

il terzo ed ultimo evento si svolgerà nel 2017.
Si tratta di una rappresentazione teatrale che vedrà in scena ''Il respiro del Volo''. 
Gli attori saranno rigorosamente scelti tra  donne e uomini in rinascita che si confronteranno per la prima volta con l'esperienza teatrale attraverso un laboratorio di alto livello, guidati dall'attore Luca Salemmi in un percorso formativo di recitazione che durerà sei  mesi.

Sarà questo evento teatrale, a segnare la chiusura del cerchio di questo emozionante percorso che vede Poesia, Fotografia e teatro, inquadrare da un punto di vista diverso il tema scottante della violenza silenziosa sulle persone.
Che siano essi Uomini, donne o bambini, troveranno la loro voce in quella degli artisti coinvolti in questo ambizioso progetto dallo sfondo  sociale, oltre che artistico. 


Se vuoi imparare a recitare e proporti per il nostro laboratorio teatrale, scrivi a: donatellapiras1@virgilio.it. per partecipare al casting.

Cerchiamo venti persone tra cui donne e uomini di ogni età, bambine tra i dieci e i 16 anni.



LA MIA BIOGRAFIA




http://www.scrivere.info/biografia.php?autore=3361

...E A NATALE IN LIBRERIA... ''IL RESPIRO DEL VOLO''

IL  MIO PROSSIMO LIBRO.
EDITRICE KIMERIK.


SCEGLIERSI

Scegliersi.
ma cosa significa, scegliersi? Cosa ci accade, dentro?

Succede tutto e niente. Semplicemente, istintivamente, d'improvviso, sentiamo il desiderio di fare spazio all'altro nel caos assoluto e fino a ieri irrinunciabile della nostra libertà.
Non importa, se viviamo in una comoda vita da una piazza e mezzo, un posto per l'altro, lo si trova sempre.
Male che vada, ci sarà da  stringersi un po' di più e stare abbracciati per non cadere, per non ritrovarsi sul pavimento, sudati e da soli.

Scegliersi è parlare per ore senza accorgersi che il tempo passa veloce e poi ricordarsi di avere omesso un milione di cose ancora da dire. E' cercarsi per paura, per felicità... Per condivisione, per complicità, per amarsi o cullarsi, per litigare e fare pace.
Scegliersi è ignorare tutti i nostri parametri di altezza, cultura, etnia, età, distanza o tempo a disposizione.

Scegliersi è il coraggio di rischiare di vivere un sogno ad occhi chiusi o bendati, eccitati, accettando di non sapere su che ora è stata puntata la sveglia.  E' sentire il brivido di doversi svegliare bruscamente da soli nel nostro letto da una piazza a mezzo, nel caos della nostra libertà che all'improvviso non ci piace più. E' l'adrenalina del rischio di svegliarsi da un momento all'altro e tornare a vivere il giorno freddo e solitario.

Scegliersi è essere, forse, un po' eroi; certamente, è essere molto folli.

Ecco. Scegliersi è essere meravigliosamente, rovinosamente  folli.



TRA CENTO GIORNI



 Tra cento giorni ci sarà la neve
chiuderai tutte le finestre
perché arriverà la notte
e io non ci sarò
da chiamare
da scaldare
da rannicchiare al petto.

Tra cento giorni ci sarà il silenzio
scriverai  tutta la notte
 ti mancherà il sorriso
e io non ci sarò
a chiamarti
a scaldarti
a rannicchiarmi sul petto.

Tra cento giorni sarà Natale
ho già finito adesso, le parole
che non ti vorrò dire
quando, tra cento giorni
tu mi verrai a cercare.





venerdì 26 agosto 2016

FIGLI DEI FIGLI

Uscite, ragazze e ragazzi. Abbracciatevi e fate figli, se volete farlo.
Non guardate la nostra generazione e fate di testa vostra!
Siate migliori di noi; non guardate i Peter Pan brizzolati e le nonne libertine.
Non voltatevi a guardare gli uomini beta al guinzaglio e le loro compagne che, nonostante li abbiano spinti al cambiamento, adesso rimpiangono gli uomini veri. E intanto rubano loro il respiro, li e "si" tradiscono perché ormai prosciugate/i da dignità e coraggio, mentre il seducente gioco dei ruoli si spezza.
Fate voi.
Fate come volete, come sentite di fare, ma FATE.
AGITE.
Pulite la casa del mondo che vi abbiamo sporcato e rimetteteci in linea con l'universo.
Riscoprite il brivido di donarvi incondizionatamente e solo per amore verso voi stessi e per l'altro.
Imparate ad abbandonare i lutti del passato per un'infanzia passata a fare da cuscino tra la nonna che cucina e la mamma che sparisce. Tra il nonno che insegna e il papà che bestemmia.
Lasciate perdere la politica, filtrate bene la religione e fatevene una vostra.
Inventatevi un mondo diverso da lasciare ai vostri eredi.
Molti di noi ci hanno provato, in buona fede. Altri, i più, sono stati a guardare criticando e gettando benzina sul fuoco; come Nerone, son rimasti a sedere, suonando la cetra.
Ma tra voi scorgo persone nuove, motivate e cresciute in gestione autonoma. Perché quando devi rifarti il letto da solo a quattro anni e non hai un padre che ti insegni a raderti o come approcciare con una ragazza, non lo trovi giusto
Perché quando hai la febbre e mamma esce con le amiche perché deve ''prendersi i propri spazi'', ti sentivi abbandonato.
Perché quando le famiglie sono allargate, tanto allargate, troppo allargate, così allargate che ci si affoga dentro e ci si perde, ti senti un pirla di nessuno che si guarda intorno smarrito tra regali e fiocchi rossi, a Natale non sai più chi sei, cosa vuoi e quali sono le tue radici.
Uscite, ragazze e ragazzi. Urlate e fate casino, se vi va.
Fatevi ascoltare. Costruite barricate, se necessario. Anche Pertini e Martin Luther King lo hanno detto nonostante il pacifismo che ne formava l'essenza. Se serve, ora tocca a voi.
Voi, che farete una scuola migliore e democratica. Voi, che sconfiggerete le lobbies farmaceutiche e quindi il cancro. Voi, che deciderete di non tentare di arrivare su Marte perché avrete guarito la terra e di andare su Marte a rovinare anche quello, non ci pensate nemmeno.
Voi, che in famiglia sopporterete di più e non volerete via al primo orlo di gonna e che godrete dei figli come i nostri padri hanno fatto di noi, ma noi non abbiamo mai fatto con voi.
E se vi giudicano per un tatuaggio, un murales che pretende attenzione, non fateci caso.
Noi abbiamo avuto la nostra vita e abbiamo fatto i nostri errori; siamo figli del benessere, a noi è mancato poco o niente. Nessuna guerra, nessuna fame.
Noi avremmo potuto essere felici, ma in fondo, il mondo è una grande famiglia e in questa casa, per cinquant'anni, il benessere raggiunto ha generati figli viziati, nonne in minigonna e brizzolati Peter Pan.
Perdoniamoci per i nostri errori, ma non tramandiamoli ai nostri figli attraverso consigli a nostra misura.
Cadere fa crescere e i genitori spazzaneve chiudono le porte di casa, cercando di spalare.

In certi casi, il silenzio è d'oro.


Donatella piras